Tanzanite, la regina delle gemme blu

La tanzanite venne scoperta nel 1967 da un Masai. Il nome della gemma venne ideato dal vice presidente di Tiffany che organizzò un’eccezionale campagna commerciale per promuovere la la tanzanite in tutto il mondo. Attualmente, la gemma è amata e desiderata, in quanto simbolo di eleganza e rarità, e donata spesso in occasione della nascita di un bambino.
Ogni ambito o settore scientifico vanta grandi scoperte e, con esse, anche grandi scopritori. Se la scienza, la medicina e l’informatica lodano le invenzioni di Galileo, Fleming o Marconi, sembrerebbe che anche la gemmologia possa ostentare nuove scoperte e i loro artefici. Per quanto possa sembrare bizzarro parlare di scopritori in riferimento ai minerali e alle pietre preziose, esiste un gemma che è stata rinvenuta recentemente, nel 1967, da un membro alla tribù dei Masai: stiamo parlando della tanzanite.
La tanzanite è stata rinominata in onore del luogo in cui viene estratta e seppure sia stato il vice presidente di Tiffany, Harry Platt, ad ideare il nome della gemma, il suo scopritore risiede proprio nello stato africano da cui la tanzanite proviene. La sua può sembrare una di quelle storia raccontate nei libri d’avventura e, seppure non vi siano mostri magici o valli incantate, è ad ogni modo una storia singolare e interessante.
Ndugu Jumanne Ngoma trovò la tanzanite, sotto forma di cristalli blu brillanti e trasparenti, nella zona di Merelani e rimase subito affascinato da questo materiale mai visto prima. L’istinto gli consigliò di prendere un autobus, percorrere chilometri di strada sterrata e presentare i cristalli all’attenzione di una ditta specializzata in commercio di gemme. I commercianti dissero di non conoscere quella pietra e che probabilmente non valeva molto, ma assicurarono che avrebbero fatto le dovute ricerche. Il signor Ngoma si affidò alla ditta e lasciò nelle mani di quei commercianti la tanzanite che aveva rinvenuto, fiducioso che sarebbe stato contattato nel caso in cui le ricerche avessero dato un esito inaspettato.
Come è ben noto, Ndugu Jumanne Ngoma non è stato riconosciuto inizialmente come il primo scopritore della tanzanite, in quanto in seguito altre persone hanno rinvenuto i cristalli nella stessa zona e hanno presentato la nuova gemma al mondo. Tuttavia, il legittimo “inventore” della tanzanite è riuscito a svelare la verità, rilasciando varie interviste a gemmologi europei, nonostante stia ancora aspettando, dopo trentacinque anni, un riscontro appropriato dalla ditta specializzata in commercio di gemme a cui si era rivolto.
Pertanto, la tanzanite ha portato soddisfazioni e delusioni al tempo stesso nella vita del suo scopritore ma , pensando alla sorte di alcuni inventori come Galileo, forse non c’è da stupirsi. Tuttavia la bellezza dei cristalli di tanzanite venne apprezzata su ampia scala, talmente ampia da affascinare e conquistare una delle più nota azienda di gioielli al mondo: Tiffany.
Come detto in precedenza, fu proprio il vicepresidente di Tiffany a ideare il nome tanzanite e a promuovere la nuova gemma con una campagna di ottimo rilievo, per cui spese più di un milione di dollari in pochi mesi. A quanto pare la tanzanite stregò Tiffany, che la decretò la pietra blu più bella degli ultimi duemila anni, asserendo che era possibile trovare questa splendida rarità in due soli posti al mondo: la Tanzania e Tiffany.
L’entusiasmo di questa celeberrima azienda di gioielli contagiò gran parte del mondo e la tanzanite divenne simbolo di eleganza e nobiltà, in quanto più rara del diamante stesso. Attualmente, la gemma mantiene il suo pregiato status, inoltre ha acquisito anche un altro valore importante: per via del suo forte legame con la cultura Masai, viene donata alla nascita di un bambino poiché il blu intenso che la caratterizza è da sempre un colore sacro per le donne Masai, che ricevevano in dono una veste blu poco prima dell’arrivo di ogni nascituro.
La bellezza e la tinta intensa della tanzanite, nonché la sua storia accattivante e affascinante, rendono la gemma una delle più preziose scoperte nel campo della gemmologia. Attualmente possiamo permetterci di smentire il motto di Tiffany e offrire ai nostri clienti una vasta gamma di bellissimi esemplari di tanzanite, senza però dimenticarci di ringraziare un “gemmologo d’eccezione”: il guerriero Masai che la scoprì.