L’anello: origine e tradizione di un gioiello unico

L’anello, sia esso di fidanzamento o donato per simboleggiare ulteriori legami, ha alle sue spalle una storia ricca, antica e rilevante che ha contribuito a sancire il suo potere in quanto simbolo di stabilità ed eternità. Nato come sigillo, l’anello ha subito un’evoluzione significativa e peculiare, sino a diventare un pegno d’amore insostituibile. In passato, abbiamo dedicato diversi articoli e riflessioni ad uno dei gioielli più amati, desiderati e significativi che esistano: l’anello di fidanzamento.
L’anello di fidanzamento vanta una storia ricca, emozionante e sorprendente, che ha contribuito alla sua celebrazione in quanto simbolo d’amore. Tuttavia, l’anello in sé per sé si è originato ben prima dell’anello di fidanzamento stesso, per cui è doveroso dedicare speciale attenzione all’anello e alla sua tradizione.
L’origine dell’anello è molto antica poiché risale all’età del bronzo. Tuttavia, inizialmente, l’anello non veniva considerato come un ornamento estetico ma si diffuse in quanto sigillo. Questa usanza ha radici orientali che possono essere rintracciate per lo più in Egitto e in Mesopotamia, infatti numerosi faraoni fecero forgiare anelli-sigilli con incisi simboli ed immagini. L’utilizzo dell’anello in quanto sigillo reale o per documenti ufficiali ebbe grande valore poiché da esso deriverebbe il significato simbolico di autorità e potere di questo gioiello.
Il potere attribuito all’anello era soprattutto connesso alle alte cariche religiose. Nell’antica Roma i sacerdoti di Giove erano i soli a poter indossare anelli, seppure principalmente in ferro. In seguito gli anelli prediletti in tali ambiti divennero d’oro e rappresentarono i privilegi spettanti ai sacerdoti. L’esempio più noto a tal proposito è senza dubbio l’anello del Pescatore del pontefice, introdotto nel 1265.
Tuttavia, il grande potere incarnato dal gioiello non è semplicemente connesso alle autorità ma è anche simbolico. L’anello, per via della sua forma circolare, è simbolo di eternità, ma ha anche un legame con la vita materiale e terrena. Un tempo, infatti, si usava sfilare gli anelli dalle mani dei defunti per permettere loro di abbandonare la terra ed ascendere al cielo.
Per di più, si sono sempre attribuite agli anelli virtù terapeutiche o poteri di distruzione. Questa visione trova eco nelle leggende, nelle favole e nelle opere sino ai giorni nostri. Ne è un esempio palese la nota trilogia “Il Signore degli Anelli” di J.R. R. Tolkien.
La tradizione di associare a questo potente gioiello un valore in quanto simbolo di unione nei legami si è sviluppata fin dall’epoca romana e deriva proprio dalla considerazione dei poteri dell’anello stesso. Il gioiello infatti venne utilizzato nei fidanzamenti e nei matrimoni come augurio di stabilità ed eternità, col nome di vinculum e anulus pronubus. Tuttavia, il significato si rafforzò ancor di più nelle epoche successive, non solo per sancire legami affettivi. Lo stesso valore di stabilità e di onore viene attribuito agli anelli utilizzati in araldica e spezzare un anello aveva il significato simbolico della rottura di un qualche giuramento o del rischio di disgrazie.
Attualmente, l’anello in quanto simbolo di fidanzamento, ornato con un diamante in solitario o con gemme di colore contornate da diamantini a brillante, è di certo il modello più in voga e noto, tuttavia esistono vari tipi di anello, a partire dalla semplice fede nuziale che, seppur di indubbia bellezza, ha un valore più simbolico che estetico, fino ad anelli donati con significati distinti. Ad ogni modo, siano essi anelli d’amore o anelli di potere, questa tipologia di gioiello è destinato a rimanere in eterno il must della gioielleria.