Granato
Con granati si indica un numeroso gruppo di gemme tra cui alcune sono di incomparabile bellezza. Alcune varietà sono molto rare come il Demantoide che non a caso deriva il suo nome dal diamante.
"Colore, taglio, brillantezza e purezza, ne possono fare un gemma unica. Valutate ogni singola gemma come vi ho insegnato nella guida!"
Granati
Granato deriva dal latino granatum, che vuol dire melagrana e ne richiama la somiglianza con i semi di questo frutto.
I granti sono un gruppo che comprende un importante ed esteso insieme di minerali nesosilicati.
I vari membri del gruppo si distinguono per la loro diversità chimica, ma la medesima struttura cristallografica.
Possono presentare una vasta gamma di colori dello spettro visibile, escluse le tonalità azzurro-blu.I Granati possiedono una durezza di 7 ½ della scala di Mohs e grande brillantezza, tutte caratteristiche di gemma d’eccellenza. Dobbiamo sfatare il ricordo dei granati dal colore rosso cupo e dal valore modesto associabile alla gioielleria del secolo scorso in quanto le varietà da gemma di cui oggi si parla vengo apprezzate da esperti e estimatori a livello mondiale non solo per la loro bellezza. Alcune varietà sono molto rare e dai colori sorprendenti.La varietà “Tsavorite” appartenente alla specie del Granato Grossularia presenta un colore verde simile ad un fine Smeraldo. Ancora più raro è il verde del Granato “Demantoid” che per gli alti indici di rifrazione e di dispersione raggiunge i livelli di brillantezza di un Diamante, da cui trae il nome.
Curiosità:
Una rara combinazione nel chimismo dei Granati è il cosiddetto “mandarin garnet”, dallo speciale colore arancione, unico nel suo genere.Le gemme di qualità ricavate dai granati sono generalmente pure e senza inclusioni. Una eccezione viene fatta per le varietà più rare ossia la Tsavorite, la Spessartite (Mandarin garnet) e il Demantoide. Quest’ultimo è una delle gemme più rare in assoluto assieme all’Alessandrite.Queste pietre non subiscono di norma trattamenti in quanto i comuni trattamenti di riscaldamento e irragiamento non sono efficaci. Per le varietà più rare sono stati prodotti però dei sintetici difficili da riconoscere anche dagli esperti.